La Renault viene fondata ufficialmente il 25 febbraio 1899 dal giovane ingegnere Louis Renault e dai suoi fratelli Marcel e Fernand. Nel 1903 l’azienda inizia a fabbricare in proprio i motori e due anni dopo fornisce ad una società di trasporti di Parigi ben 1.500 AG1 destinate ad essere usate come taxi.
Grazie alla bontà delle automobili prodotte e ai trionfi nelle competizioni sportive (nel 1906 una AK guidata dall’ungherese Ferenc Szisz si aggiudica il primo GP della storia, quello di Francia a Le Mans) nel 1908 la Casa transalpina diventa il primo costruttore del suo Paese.
Il primo dopoguerra
Dopo la Prima Guerra Mondiale la Renault amplia la propria attività costruendo – oltre alle automobili e ai veicoli commerciali – anche mezzi agricoli e macchinari industriali. Negli anni Venti e Trenta le vetture francesi – non particolarmente innovative dal punto di vista tecnico – si rivelano estremamente affidabili.
La Seconda Guerra Mondiale
Nel 1940, in una Francia occupata dalla Germania, la Régie si rifiuta di costruire carri armati per l’esercito tedesco ma collabora comunque con i nazisti assemblando furgoni. Due anni più tardi la fabbrica di Billancourtviene distrutta dai bombardamenti britannici e nel 1944 lo stabilimento viene ricostruito.
Louis Renault viene condannato per collaborazionismo, l’azienda da lui fondata viene requisita e – nel 1945 – nazionalizzata dal Governo provvisorio diretto da Charles de Gaulle.
Il secondo dopoguerra
Al termine della Seconda Guerra Mondiale la Casa francese viene affidata all’ingegnere (ed ex-partigiano) Pierre Lefaucheux, il quale – andando contro al Ministero della Produzione Industriale che chiede alla Régie di produrre solo veicoli commerciali – lancia nel 1947 la 4CV, veicolo che ottiene un grandissimo successo di pubblico.
Il periodo a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta porta grandi soddisfazioni alla Renault: nel 1956 viene svelata la Dauphine, nel 1961 tocca alla versatile 4 e nel 1965 è la volta della 16, primo modello del brand francese ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno.
Gli anni Settanta e Ottanta
Gli anni Settanta si aprono con la presentazione della piccola 5 nel 1972, seguita nel 1975 dall’ammiraglia 20 (che nel 1982 conquista la prestigiosa Parigi-Dakar). Nel decennio successivo tocca alla 9 del 1981 (Auto dell’anno 1982) e alla Espace, che nel 1984 lancia nel Vecchio Continente la moda delle monovolume.
La rivoluzione degli anni Novanta
Renault rivoluziona il segmento delle cittadine alla fine del XX secolo con la piccola Clio (1990, Auto dell’Anno 1991) e la citycar Twingo (1992). Nel 1996 – in concomitanza con il lancio della mamma di tutte le monovolume compatte, la Mégane Scénic (Auto dell’Anno 1997) – l’azienda viene privatizzata e tre anni più tardi sigla un accordo con Nissan e acquista la maggioranza del pacchetto azionario della Dacia.
Il presente
L’inizio del XXI secolo è contraddistinto dalla sicurezza – la seconda serie della berlina Laguna, svelata nel 2000, è la prima auto di sempre a conquistare le cinque stelle nei crash test Euro NCAP – e da una serie di vetture caratterizzate da un design originale come la seconda generazione della Mégane del 2002 (Auto dell’Anno 2003).
A metà dello scorso decennio – nel 2005 e nel 2006, per la precisione – la Renault ottiene i risultati sportivi più importanti: grazie a Fernando Alonsovince quattro Mondiali F1 (due Piloti e due Costruttori).
Nel 2006 la terza serie della Clio – mostrata l’anno prima – diventa l’ultima vettura della Régie ad essere nominata Auto dell’Anno mentre l’alleanza con Mercedes siglata nel 2010 consente al brand transalpino di espandere ulteriormente i propri orizzonti.
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