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La sicurezza delle auto d'epoca nel mirino della procura

E l'Asi, il club delle auto storiche, pensa a una sorta di vademecum

La procura di Torino ha aperto un fascicolo per la morte di Giuseppe e Nicole Pennacchio, padre e figlia di 42 e 6 anni, bruciati vivi nella Mini storica con cui stavano andando a un raduno. L’automobilista che li ha tamponati è stato denunciato per omicidio stradale, ma al di là della dinamica dell’incidente, la pm di Torino Laura Ruffino ha intenzione di valutare con attenzione se si possano ravvisare eventuali responsabilità sul fronte della sicurezza della vettura su cui padre e figlio viaggiavano sulla base della normativa che disciplina le auto d’epoca. Secondo quanto ricostruito dalla polizia stradale, infatti, le fiamme sono divampate immediatamente dopo l’urto a causa dell’esplosione del serbatoio, che nelle Mini si trova nella parte posteriore e che evidentemente non dispone dei meccanismi di sicurezza che nelle auto più recenti bloccano il flusso di carburante in caso di incidente. Gli investigatori ora dovranno fare una serie di accertamenti sulla vettura, ma soprattutto l’inchiesta sulla morte della piccola Nicole e di suo padre, avvenuta sotto gli occhi della madre e della sorellina minore, potrebbe essere l’occasione per un ripensamento delle regole per l’uso delle vetture d’epoca, sia ai raduni che nei trasferimenti su strada. Anche l’Asi, il club che rappresenta i collezionisti di auto storiche, sta pensando a vademecum per rendere più chiare agli utenti le norme che riguardano il loro uso.

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