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L’arretratezza industriale e la sostanziale debolezza economica del nostro Paese, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale e del dopo guerra, stimolarono la creatività dei nostri imprenditori. Facendo di necessità virtù gli imprenditori italiani inventarono dal nulla un modo innovativo di realizzare prodotti automobilistici economici, affidabili e caratterizzati da un design eccellente. Nel settore automobilistico, senza alcun dubbio Fiat 500 Topolino è l’automobile capostipite assoluto nel settore delle utilitarie. Le sue sono assolutamente linee curve ed avvolgenti. Inoltre, la bontà del progetto venne decisamente confermata dalle versioni di Fiat topolino 500 realizzate in Francia, Germania ed Inghilterra. Vennero inoltre realizzati decine e decine di allestimenti fuoriserie di molti carrozzieri italiani.
Il 15 giugno del 1936, la Fiat lancia ufficialmente sul mercato il suo modello 500 A. Il motore di questo autoveicolo è tipo 500, ovvero dotato di quattro cilindri di cm³ 569, di valvole laterali, una potenza massima CV 12 e delle sospensioni posteriori con balestrino quarto d’ellisse. Successivamente nell’anno 1938 il telaio dell’autoveicolo viene rinforzato e allungato. Esso verrà poi portato sino al termine della carrozzeria, con l’ausilio di balestre intere. La vettura diventerà in questo modo, decisamente più confortevole e sicura. La stessa vettura venne così poi definita balestra lunga. Gli ammortizzatori idraulici vennero poi accuratamente variati e anche il tubo di scarico ed il silenziatore.
Lo specchio retrovisore venne infine applicato alla sommità del parabrezza, anziché alla base. Nel corso dell’anno 1946 comincia lentamente l’evoluzione di quello che poi fu il modello originale di questo autoveicolo. Venne cambiato prima di tutto lo schema della verniciatura. Dal bicolore si passò ad una tinta unita.
L’origine del nome
Per quanto riguarda l’origine del nome della Fiat 500 Topolino, la sua genesi è particolarmente curiosa. Successe infatti un fatto curioso: prima ancora che la Fiat la presentasse ufficialmente, il pubblico aveva provveduto a battezzare la nuova vettura con il nome di Topolino. Questo nome infatti non venne mai ufficialmente utilizzato dalla nota azienda automobilistica torinese. Il nome topolino emerse infatti dall’animo popolare, per le sue dimensioni minuscole e particolarmente minute, tali da farla assomigliare ad un piccolo topolino roditore. In questo modo Fiat 500 divenne rapidamente, ufficialmente nell’appellativo popolare, la topolino, ossia di genere femminile con un nome maschile.
La traduzione italiana di Mickey Mouse, il celebre personaggio della Disney, non c’entra assolutamente nulla, nella nascita di questo autoveicolo. Sul mercato inglese la Fiat 500 arrivò qualche mese dopo che in Italia, tutti iniziarono a chiamare la Fiat 500, per l’appunto topolino. A conferma della stranezza del battesimo popolare di questo autoveicolo, su un giornale britannico edito nel 1937, comparve una piccola poesia dedicata alla Fiat 500, definita appunto con l’appellativo italiano di topolino. L’autore, in questa poesia decise di mantenere il nome italiano di topolino., di cui fornisce la traduzione letterale little mouse. La celebre rivista Auto Italiana, dichiarò che era assurdo chiamare questo autoveicolo con il curioso appellativo di topolino. Fu talmente assurdo questo appellativo di derivazione popolare che nel cuore di tutti gli italiani, tale nome giunse fino ai giorni nostri.
Gli sviluppi della Fiat 500 Topolino
Nel 1948 nacque il modello 500 B. Si trattava di un modello che presentava una notevole evoluzione sul piano prettamente motoristico ed ingegneristico. Una testata di concezione moderna con valvole in testa, una nuova alimentazione e un carburatore verticale, con volante a due razze e aggiunta dell’indicatore del livello benzina. Infine una nuova strumentazione inserita in un nuovo cruscotto e una silenziosità particolare. L’illuminazione interna con luce di cortesia, venne poi incorporata nello specchio retrovisivo. Il tergicristallo si trasformò a doppia racchetta e i ganci di chiusura del cofano anteriore vennero variati.
Finalmente nell’estate dell’anno 1957 la vettura era definitivamente pronta. Il nome Fiat Nuova 500 fu scelto per differenziare la vettura dalla 500 originaria ovvero la Topolino. Per certi versi era davvero una vettura del tutto nuova. Per cominciare il design consisteva in 2 metri e 97. Giacosa riuscì a realizzare una carrozzeria decisamente proporzionata, originale e moderna. La vettura era una specie di ovetto con un piccolo tettino in tela, così geniale che gli valse il premio Compasso d’Oro 1959. Questa importante onorificenza era dedicata al design industriale. La vettura pesava circa 470 kg a vuoto, grazie alla tecnica costruttiva del telaio. Il suo motore, con 479 cc, erogava 13 cv, misurati a norme Cuna. La vettura poteva così viaggiare alla velocità di 85 km/h e consumava in media 4,5 litri di benzina ogni 100 km. Per quanto riguarda il bagagliaio, vi era un vano al di sotto del cofano anteriore che in parte veniva occupato dal serbatoio da 20 litri.
Tuttavia il prezzo di questa vettura risultava eccessivamente alto. Ben 465.000 Lire era decisamente eccessivo, visto soprattutto il disarmante minimalismo che contraddistingueva la nuova piccola torinese. L’abitacolo era solo per due persone, strumentazione ridottissima raccolta in un unico strumento davanti al guidatore. Il comando delle frecce si trovava al centro plancia, mentre i finestrini erano fissi con i soli deflettori anteriori apribili. Il tergicristallo era privo di movimento di ritorno automatico e la trousse di attrezzi era raccolta in una semplice sacca di liuta. Quest’automobile era quindi troppo minimale per il suo costo complessivo, anche per i nuovi automobilisti degli anni Cinquanta.
Il mito della Fiat 500 Topolino
Parlare della Fiat 500 Topolino significa ricordare un mito della storia automobilistica italiana. Questo autoveicolo è sicuramente uno dei simboli della Fiat. La Fiat 500 è stata sicuramente una delle automobili italiane più famose. La produzione di questo storico autoveicolo, iniziò su richiesta di Benito Mussolini. L’idea era proprio di lanciare sul mercato la prima utilitaria economica, accessibile a tutto il popolo italiano, indipendentemente dal ceto sociale di ogni individuo. Il progetto venne all’epoca curato dall’ingegner Dante Giacosa. Innovativa in termini di motore, sospensioni e telaio, la Fiat Topolino catturò subito l’attenzione del pubblico italiano, tanto da raggiunge, nel giro di poco tempo, un successo senza precedenti nell’imprenditoria italiana.
Superato il difficile periodo della seconda guerra mondiale, la produzione di questo autoveicolo continuò con notevole fortuna anche negli anni successivi. La produzione di Fiat 500 topolino, verrà definitivamente interrotta solo nell’anno 1955.
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